Spesso cerchiamo di replicare una particolare ricetta, ma restiamo delusi dal risultato: perché il sapore è sempre diverso da quello che ci aspettiamo?
Quanto volte, mangiando al ristorante e apprezzando il cibo, pensiamo: “Questo piatto devo provare a cucinarlo a casa”? Il risultato, però, non è mai lo stesso: consistenza e sapori diversi, ingredienti mancanti, qualità delle materie prime inferiore. Non è detto che il cibo cucinato in casa sia peggiore di quello consumato al ristorante, ma solitamente il risultato è decisamente diverso.
Certo, non siamo tutti chef, altrimenti lavoreremmo nella cucina di qualche prestigioso locale, ma non capita di rado di cercare di riproporre in casa il piatto consumato al ristorante, un piatto che magari ci lascia un sapore eccezionale in bocca, e al quale continuiamo a pensare per tutto il resto della serata. La replica casalinga, però, è sempre diversa, per quale motivo?
Le differenze tra il cibo consumato al ristorante e quello consumato in casa: il segreto degli chef
Come mai il cibo che prepariamo in casa, cercando di replicare quello consumato al ristorante, ha quasi sempre un sapore diverso, magari meno appagante? Questo succede perché gli chef adottano dei piccoli trucchetti per sedurre i propri clienti. Si tratta di semplici segreti che quando cuciniamo in casa tendiamo a sottovalutare, oppure che non conosciamo proprio.
La stessa cosa avviene quando cerchiamo di seguire alla lettera ricette stampate sui ricettari. Ci aspettiamo il massimo, e spesso restiamo delusi dal risultato, perché il sapore è diverso da quello che magari abbiamo assaporato tempo prima, a casa di amici oppure al ristorante. Bè, il cibo cucinato a casa propria ha sempre un sapore diverso, per una serie di motivi.
Gli esperti culinari sanno ovviamente sedurre il palato dei propri clienti, non hanno segreti in cucina, conoscono bene il mix di certi ingredienti, le dosi da utilizzare, gli utensili giusti da impiegare, le tempistiche da rispettare e molto altro ancora. Scopriamo qualche piccolo segreto che rende differente l’esperienza gustativa di una piatto fatto in casa con uno consumato al ristorante.
I piccoli segreti degli chef che fanno la differenza tra un piatto cucinato a casa e uno consumato al ristorante
Il primo trucchetto degli chef è la generosità, ossia l’uso abbondante di olio, panna, burro e sale, per esaltare i sapori nel piatto. A casa, siamo decisamente più attenti alla salute, dunque cerchiamo di evitare dosi abbondanti di questi ingredienti poco salutari, lasciando però la pietanza meno saporita. Ma gli esperti sanno come amalgamare gli ingredienti, per arricchire le proprie creazioni.
Ad esempio, un pizzico di zucchero nelle salse oppure una spruzzata di aceto balsamico sono dettagli che fanno la differenza. Noi non ci pensiamo, ma gli chef sanno come combinare certi elementi per esaltarne il gusto. E ancora, gli chef dei ristoranti spesso preparano il cibo molte ore prima, come nel caso di brodi e salse, tempistiche impossibili da rispettare a casa.
A incidere sulla bontà di un piatto c’è anche l’uso di utensili professionali, attrezzi che in casa non abbiamo, come piastre professionali, padelle pesanti e molto altro, tutti elementi che migliorano l’esperienza in cucina. E poi c’è il segreto dell’umami, termine giapponese che indica un sapore complesso, e che si aggiunge agli altri 4 gusti di base (amaro, dolce, acido, salato): parliamo di soia, funghi, acciughe, alghe, pomodori secchi, usati in modo strategico per dare maggiore sapore.
L’ambiente è importante, nelle cucine dei ristoranti tutto è pensato per cucinare. Qui ci si concentra, le tempistiche sono diverse, la carne riposa prima di essere tagliata, gli ingredienti marinano per ore. A casa è impossibile rispettare certe tempistiche. Infine, la quantità è importante, quando si cucina per tante persone i sapori si miscelano meglio, ottenendo un livello più profondo di gusto, senza contare la qualità dei prodotti, che deve essere sempre eccellente. Gli chef ovviamente sanno quando e dove reperire i prodotti freschi.