Risparmi, tassi di interesse e strategie per mettere un gruzzoletto da parte: consigli su come combattere l’inflazione e le difficoltà degli ultimi tempi
I risparmi rappresentano il gruzzoletto salvifico degli italiani, quel cassettino che si apre nei momenti di bisogno ma anche in quelli in cui ci si vuole concedere una coccola o un regalo. Peccato che negli ultimi anni gli italiani non hanno avuto vita facile per via dell’inflazione.
I prezzi sono aumentati a dismisura in via generale, dai beni di prima necessità, ai servizi e le utenze e dunque il costo della vita spesso è diventato quasi insostenibile rendendo così difficile mettere da parte qualche spiccio. Come fare allora?
Tassi di interessi e inflazione: cosa succede
Basta pensare che nel 2022 nell’Unione europea l’inflazione ha toccato il picco record dell’11,5% e per scendere al 3,6% ha impiegato quasi un anno. In questo panorama i tassi di interesse come si comportano? E come è possibile difendere i propri risparmi? Vediamo tutto nel dettaglio.
Il 2023 è stato un anno d’oro per i risparmi. La Banca Centrale Europea, infatti, ha alzato i tassi portandoli al 3,5%, soglia mai raggiunta negli ultimi 22 anni. E allora se il tasso è così alto perché gli italiani faticano a risparmiare? La causa è una ed è sempre la stessa: l’inflazione.
Essa, infatti, non solo riduce il potere d’acquisto ma svaluta anche il valore del denaro nel tempo. Ci sono però delle azioni mirate che possono essere messe in campo che permettono di mitigare gli effetti dell’inflazione sui risparmi.
Strategie per risparmiare
Tra gli aspetti positivi dell’aumento dei tassi di interesse ci sono sicuramente i rendimenti più competitivi dei prodotti di risparmio. Ma tra i tanti che vengono proposti dagli istituti quale scegliere?
Quello più remunerativo è sicuramente il conto deposito. In questo caso una determinata somma viene prestata alla banca in cambio di un tasso di interesse fisso e vantaggioso per uno specifico periodo di tempo.
In questo modo i fondi, ai quali però non si può accedere se non dietro il pagamento di una commissione, crescono certamente al pari dell’inflazione se non addirittura la superano. Una strategia funzionale e remunarativa per chi ha dei risparmi da parte che non intende toccare in uno specifico periodo di tempo.
Le linee più movimentate ma meno sicure
Oltre al conto deposito un’altra azione da attuare è quella dell’investimento, rischiosa sicuramente ma ambiziosa per combattere l’inflazione. Di solito, infatti, i rendimenti azionari superano i tassi di inflazione ed in questo caso, avendo una linea temporale maggiore, la disponibilità aumenta.
Su cosa puntare? Per chi cerca una linea più sicura può prendere in considerazione i titoli di stato rispetto alle azioni che sono decisamente più volatili e rischiosi come anche gli ETF che possono comportare anche perdite di denaro.